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21 April 2023

Lo stoccaggio gas in Europa e in Italia

Lo stoccaggio di gas è il processo mediante il quale è possibile iniettare e conservare il gas in appositi impianti che agiscono in sinergia con le altre infrastrutture di trasporto e rigassificazione, contribuendo alla sicurezza energetica del Paese. Si tratta di un servizio necessario per ottimizzare l’utilizzo della rete nazionale dei gasdotti assicurando al contempo flessibilità di fornitura a fronte di variazioni della domanda (stoccaggio commerciale) e in risposta a situazioni di mancanza/riduzione degli approvvigionamenti o di crisi del sistema nazionale (stoccaggio strategico). Il gas è iniettato nei mesi estivi, quando la domanda di gas è moderata, al fine di consentirne un’adeguata erogazione nella stagione invernale.

IN EUROPA

europa

Il mercato del gas naturale europeo sta attraversando un periodo di forte tensione, sorta con la ripresa della domanda dopo la fase acuta pandemica e peggiorata dopo l'aggressione militare all'Ucraina da parte della Russia che ha portato a un aumento dei prezzi dell'energia e ha avuto ripercussioni sull'approvvigionamento energetico nell'UE. La sicurezza dell'approvvigionamento energetico e la protezione dei cittadini dall'aumento dei prezzi dell'energia sono divenute le priorità per i leader dell'UE.

Una delle misure immediate concordate dai paesi dell'UE per far fronte alla crisi energetica è stata quella di aumentare le riserve di gas per garantire un approvvigionamento sufficiente per gli europei. A tal fine, i paesi dell'UE hanno adottato il Regolamento (UE) 2022/1032 del 29 giugno 2022 per garantire che le capacità di stoccaggio nell'Unione fossero riempite prima dei mesi più freddi e potessero essere condivise in tutta l'Unione, in uno spirito di solidarietà.

Il regolamento prevedeva che i depositi sotterranei di gas sul territorio degli Stati membri dovessero essere riempiti almeno all'80% della loro capacità prima dell'inverno 2022/2023 e al 90% prima dei periodi invernali successivi. Nel settembre 2022, l'UE aveva i suoi impianti di stoccaggio già riempiti in media dell'80%. Nell'ottobre 2022, il livello di riempimento ha raggiunto il 90%. A marzo 2023, dopo la stagione fredda, il livello di riempimento era di circa il 55%, molto di più rispetto allo stesso mese del 2022 (26%).

La maggior parte degli Stati membri dell'UE dispone di impianti di stoccaggio del gas sul proprio territorio. Le capacità di stoccaggio in cinque paesi (Germania, Italia, Francia, Paesi Bassi e Austria) costituiscono i due terzi della capacità totale dell'UE. In base al regolamento, i paesi che non dispongono di impianti di stoccaggio dovrebbero immagazzinare il 15% del loro consumo interno annuo di gas in scorte situate in altri Stati membri, e quindi avere accesso alle riserve di gas immagazzinate in altri Stati membri. Questo meccanismo rafforza la sicurezza dell'approvvigionamento di gas dell'UE e garantisce un onere finanziario condiviso in termini di riempimento delle capacità di stoccaggio dell'UE. Gli Stati membri con capacità di stoccaggio inferiori interagiscono attivamente quindi con quelli che dispongono di strutture più grandi per garantire le proprie riserve.

Il 26 luglio 2022 è stato approvato, nel corso di un Consiglio Energia straordinario, il Regolamento del Consiglio 2022/1369 che impegna gli Stati membri ad una riduzione volontaria del 15% della domanda di gas tra il 1º agosto 2022 e il 31 marzo 2023, rispetto al consumo medio degli ultimi cinque anni. Tale obiettivo di riduzione diventa obbligatorio nel caso in cui il Consiglio attivi, su proposta della Commissione, uno "stato di allarme dell'Unione". Lo stato di allarme potrebbe essere proposto in caso di rischio sostanziale di grave carenza di gas o di domanda di gas eccezionalmente elevata o su richiesta di cinque o più Stati membri che a livello nazionale abbiano dichiarato lo stato di allarme.

IN ITALIA

Le ripercussioni del conflitto russo-ucraino sono state evidenti anche in Italia, dove il mix energetico complessivo vede un ruolo preponderante del gas (oltre il 40% dell’approvvigionamento energetico), a fronte di una produzione nazionale che copre poco più del 4% del fabbisogno. Inoltre, l’approvvigionamento del gas ha riflessi immediati sul sistema elettrico, dato che, nel 2021, il 43,7% del fabbisogno elettrico in Italia è stato coperto dalla produzione nazionale di energia elettrica da gas.

Il Paese dipende per quasi il 96% dalle importazioni dall’estero. Gli approvvigionamenti dall’estero sono assicurati, oltre che da tre terminali di rigassificazione, da cinque gasdotti che trasportano il gas proveniente dalle principali aree di importazione (Russia, Nord Africa, Nord Europa e Asia Centrale) fino alla frontiera italiana in corrispondenza di sei punti di ingresso nella rete nazionale.

Dalla Russia, in particolare, nel 2021 proveniva il 40% del gas importato (29 miliardi di Smc su 76 miliardi di Smc di gas consumati).

Nell’anno 2022 la dipendenza dal gas russo si è ridotta al 19,3%. Le importazioni di gas algerino sono aumentate al 32,5%, rispetto al 29,2% dell’anno 2021; quelle di gas proveniente dall’Azerbaijan sono aumentate al 14,3%, rispetto al 9,9% del 2021. Le importazioni di gas norvegese sono aumentate, passando al 10%, rispetto al 3% del 2021. Le importazioni di gas libico, invece, sono diminuite al 3,6% rispetto al 4,5% del 2021.

La crisi ucraina ha sollecitato le istituzioni politiche a fornire risposte immediate per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti a prezzi sostenibili nel breve e medio periodo.

Per ridurre la dipendenza dal gas russo, sono state adottate norme per favorire una crescita della produzione nazionale di gas e la sua destinazione, per gli anni dal 2022 al 2031, a clienti finali industriali a forte consumo di gas.

Ecco la situazione ad oggi: 

italia2

Per quanto riguarda i siti di stoccaggio la capacità complessiva nel 2022 è risultata pari a circa 17,8 miliardi di mc (di cui 4,6 miliardi di stoccaggio strategico).

A livello nazionale, con il decreto legge n. 17/2022 (art. 21), al fine di assicurare un elevato grado di riempimento degli stoccaggi per l'inverno 2022- 2023, ci si è prefissi un livello di riempimento di almeno il 90 per cento già nel 2022 e, nel corso del ciclo di erogazione invernale, il mantenimento dello stato di riempimento, anche mediante il ricorso a iniezioni di gas in controflusso (ossia, durante il periodo in cui il gas è immesso in rete).

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