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8 Novembre 2018

Ottobre: il Giano bifronte dei mercati?

Ad ottobre sembra esserci stata una svolta sui prezzi delle commodities energetiche: seppur stia iniziando l’inverno, i prezzi di energia e gas in tutta Europa Italia compresa sono crollati scendendo di circa un terzo quello dell’energia e diminuendo di oltre il 20% quello del gas, per poi ritracciare in questi ultimi giorni. Cosa sta succedendo?

I fatti principali sono questi:

  • Fino a settembre si temeva che la tendenza più veritiera fosse quella di raggiungere i 100 dollari al barile ma poi il petrolio ha iniziato una parabola discendente (con qualche rimbalzo) che ha portato il Brent a scendere a 71,69 $ e il Wti a 61,71 $ (il minimo da marzo). Su base mensile sia il WTI che il Brent hanno registrato il maggior calo percentuale in quasi due anni, con il primo che nel mese di ottobre lascia sul parterre quasi l’11% e con il secondo che registra un calo dell’8,8%. Sicuramente la crescita delle scorte negli USA ha aiutato a calmierare il prezzo ma di certo non bisogna nemmeno dimenticare l’incremento della produzione di oltre 1 milione di barili al giorno da parte principalmente di Arabia e Russia per sopperire al calo dell’export iraniano (che poi non è stato così accentuato come si temeva) a causa delle sanzioni statunitensi. Sanzioni che potrebbero non limitarsi all’Iran: ieri è infatti scaduto il conto alla rovescia per ottenere da Mosca la rinuncia all’uso di armi chimiche e la disponibilità a controlli da parte di ispettori internazionali pena l’introduzione di nuove sanzioni americane mirate ai settori della finanza e dell’energia e, sembra, non direttamente all’export di petrolio e di gas.
  • I valori della CO2 hanno iniziato una discesa a picco arrivando fino a valere poco più di 15 €/t (valore minimo dopo 4 mesi di crescendo ma comunque doppio rispetto allo stesso periodo 2017) per poi tornare a quota 19 in questi giorni. Il problema principale è che da gennaio entrerà in vigore la riforma europea del sistema Eu-Ets, con il nuovo meccanismo che ritirerà gradualmente dal mercato il surplus di permessi rendendo il mercato quindi più instabile. Altro aspetto che alimenta tale discontinuità sono i piani post Brexit: il Governo britannico sembrerebbe voler conservare un prezzo relativamente elevato per la CO2 con anche la possibile imposizione di una ulteriore carbon tax. Ma il tutto è ancora da definire.
  • Le quotazioni del gas e dell’energia elettrica registrano una tendenza al ribasso. Nei mesi estivi appena trascorsi, infatti, il gas era arrivato a superare 32 €, mentre il Pun correva oltre 90 €, prezzi impensabili. Il 31 ottobre, invece, il gas all’hub italiano valeva 24,20 euro per Megawattora (day ahead) e il Pun ha ripiegato verso 60 €/MWh. Meglio ma non benissimo considerando che il freddo inverno arriverà e, seppur diminuiti, i prezzi di gas ed energia oggi non si possono di certo definire bassi.

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